Anche stamattina ho trovato in lavastoviglie un bicchiere sbeccato. Non è il primo. Da qualche tempo a questa parte succede una volta a settimana o poco più. Li guardo sempre prima di riporli, non vorrei che qualcuno in casa si facesse male accidentalmente. Tra un po’ non ne resteranno abbastanza per apparecchiare la tavola al completo e dovrò procurarmene di nuovi.
Oggi però ho iniziato a chiedermi perché si stessero rompendo. Ho iniziato a prestare attenzione al modo in cui li prendo dal loro posto e li metto in tavola quando apparecchio, come li ripongo sul secchiaio quando sono da lavare, al modo in cui li sciacquo prima di riporli di nuovo nella lavastoviglie.
Tra la lavastoviglie ed il secchiaio c’è un piano in marmo, è lì da sempre. Spostare un bicchiere, o un’altra cosa, richiede comunque un movimento ampio per non urtare il marmo. Il piatto è ingombrante, già afferrarlo richiede attenzione. Un’attenzione che talvolta non sempre porto al bicchiere, che invece ha le dimensioni comode per essere afferrato da una sola mano, me ne rendo conto solo ora. Talvolta mi alzo la mattina con poco entusiasmo, i pensieri e le preoccupazioni di una vita piena tra famiglia e lavoro talvolta si affacciano prima del sole… certi miei movimenti che compio rispecchiano questo stato e non sempre sono ampli a sufficienza da permettermi di evitare il marmo quando ho il bicchiere in mano.
Credo di poter fare meglio di così.
Al di là del numero di bicchieri rimasti intatti.
Credo di poter imparare a dedicare la mia attenzione al momento presente in maniera attiva.
Sì, non è solo quella frammetta da “meme” motivazionale o una frase da guru qualunque, dedicarsi al momento presente può essere messo in pratica per davvero. Rendersi conto che si sta facendo qualcosa in un modo migliorabile è, secondo me, un indizio interessante e degno di nota. Per farlo devo pensare a cosa sto facendo ora. Null’altro. certo la vita da adulto spesso prevede valutazioni su quanto è già successo e pianificazioni a medio e lungo termine di quanto accadrà, almeno nei imiti di ciò che sia effettivamente pianificabile. Ma penso di poter decidere di compattare in uno spazio preciso questi momenti. Cioè posso organizzare un momento almeno della mia giornata in cui fare valutazioni e pianificazioni. Ritengo sia comunque un modo di vivere il momento, anche se l’oggetto è di fatto il passato o il presente, che, però, in questo momento si incontrano nel presente. Io lo trovo un concetto Interessante ed utile.
Che viaggio! Dirà qualcuno.
Certo, ma da una sbeccatura in un bicchiere ho capito che mi sto facendo sopraffare da quel che mi accade e del mio modo di pormi in queste situazioni.
Ora posso prestare maggiore attenzione a lasciare fuori di casa i pensieri che non sono pertinenza della famiglia, ed occuparmene nel loro momento, nel loro posto e con la dovuta attenzione.
Ora posso prestare maggiore attenzione ai miei movimenti ed assicurarmi che siamo un po’ più ampli …e non sbeccare più bicchieri!
[immagine dal web]