Ieri é arrivata C.
Ad un primo colloquio orientativo appare immersa nei suoi dolori diffusi come una bustina da the nella tazza. Non é più giovanissima e ne ha viste molte. Ora é in pensione e può prendersi cura di sé. Con pazienza, giorno per giorno, ha costruito il suo castello di dolore, un mattoncino alla volta, ed oggi è un fiume in piena di tanti piccoli dolori diffusi alcuni, localizzati altri. Ha provato molte cure e moltissimi medici.
Ha male al ginocchio ed il “medico del ginocchio” ha fatto il suo.
Ha male alla spalla ed il “medico della spalla” ha fatto il suo.
Ha problemi all’intestino, ed il “medico dell’intestino” ha fatto il suo.
Ha male alla schiena,ed anche il “medico della schiena” ha fatto il suo.
[immagine dal web]
Sono stati tutti molto attenti con lei a darle sempre un nome nuovo per quel piccolo dolore in quello specifico pezzettino del suo corpo.
Oggi i dolori ci sono ancora tutti, per un po’ qualcuno si è calmato, ma poi è tornato e chiede a me una soluzione.
Lo Shiatsu non fa miracoli, ma una cosa grande la fa: considera i piccoli pezzi come parti di un quadro più ampio.
L’uomo é nello spazio di mezzo tra cielo e terra, in rapporto fluido e placido con entrambi e l’equilibrio di questo rapporto determina il suo corretto funzionamento.
Con lo Shiatsu allontaniamo il punto di osservazione, cerchiamo di cogliere il fluire delle dinamiche macroscopiche del corpo nel suo insieme, fatto di tantissime piccole relazioni e cerchiamo la radice del problema, ed, una volta trovata, possiamo partire da lì e percorrere ogni singolo flusso per provare capire se c’é ancora bisogno di quel dolore.
É un percorso che si fa in due, non si è soli, è in un ruolo né nell’altro. L’operatore è una guida, una spalla preparata e professionale e sa sempre indicarti una via. Non basta sdraiarsi ed aspettare che avvenga il miracolo, non funziona proprio così… E’ necessario scegliere di accogliere il trattamento e partecipare attivamente al processo.
Questo è uno degli aspetti fondamentali delle discipline bionaturali in genere: l’operatore non compie alcun miracolo, ma collabora, orienta, indica una via.
E’ necessario prendere coscienza di quanto avviene in sé e scegliere di farsene carico, prendersene cura, anche se può sembrare doloroso, difficile, anche se a volte può sembrare più grande di sé.
E quando si è pronti si può finalmente scegliere di percorrere il nuovo cammino.
Oggi C. Si è messa in gioco ed ha accettato di provare l’approccio della MTC e guardare allo specchio la sua persona per come è adesso.
Non è da tutti e non è affatto facile, ma é molto potente e spesso risolutivo.
Solitamente i dolori più piccoli si risolvono in poche sedute, quelli più pesanti richiedono qualche tempo in più, in fondo hanno impiegato una vita per manifestarsi in maniera così nitida, no? Sempre tutti ne traggono comunque beneficio.
Anche ieri é stato un bel trattamento!
Grazie!