Il mio primo incontro con la danzaterapia di Maria Fux * è avvenuto nel 2002 a Firenze, durante uno dei suoi seminari. Da questo incontro qualcosa ha iniziato a muoversi dentro di me. In qualità di psicologa, ero alla ricerca di una modalità non verbale per entrare in relazione con l’altro, una modalità fatta di non parole, di contatto, di non giudizio e nemmeno interpretazione. Da quel momento è iniziata una ricerca, a partire da me stessa. Non una ricerca estetica del movimento finalizzata ad una performance, ma una ricerca fatta di ascolto di quello che la danza muoveva in me, una ricerca di un movimento vero ed autentico. Questo ha portato ad un cambiamento nella relazione con me e con l’altro. È a questo cambiamento che si fa riferimento con “terapia”.
Danzaterapia
La Danzaterapia propone un linguaggio che appartiene a qualsiasi essere umano, indipendentemente dalla sua situazione fisica o psichica, dalle sue condizioni sociali, economiche, umane o dall’età. In particolare, la danzaterapia di Maria Fux parte dall’idea di creazione, che nasce da un movimento libero ed espressivo che va oltre al semplice muoversi perchè ascolto un tipo di musica piuttosto che un’altra, ma perchè, attraverso la musica, il corpo va alla ricerca di ciò che questo movimento crea, fa vivere e riscoprire in ognuno di noi. Questo è favorito non solo dalla musica, ma anche dall’uso di materiali creativi che, per il loro significato simbolico, stimolano tale movimento. Si tratta di oggetti molto semplici, quali palloncini, giornali, sedie, stoffe, elastici, piume, elementi naturali, di vita quotidiana.
La danzaterapia, infatti, non e’ slegata al nostro vivere quotidiano, ma ne e’ profondamente collegata. Aiuta ad osservare la realtà’ che ci circonda in maniera diversa, con più’ leggerezza, ad essere più’ consapevoli delle nostre esigenze e delle nostre potenzialità’, a vedere nell’altro una possibilità’ di crescita ed arricchimento, ad osservare i nostri limiti andandone oltre, ad imparare a lasciare andare e a non trattenere ciò’ che ci immobilizza, ci appesantisce e non ci lascia respirare. E’ questa una ricerca che non ha mai fine, perché’ ognuno di noi e’ sempre in continuo cambiamento.
Maria Fux
Conoscere la danza di Maria Fux ha confermato la verità’ di ciò’ che già’ sentivo. La voce che mi diceva che attraverso la danza si può’ andare oltre il muro dell’apparenza, del limite, alla scoperta vera di se’. Perché’ il nostro corpo e’ come una conchiglia: racchiude dentro la verita’. Il corpo, infatti, ricorda, sente, si emoziona, ha una memoria. I bambini* conoscono già’ la verità’ del loro corpo, ma se non viene data loro la possibilità’ di coltivarla, la disimparano, quindi diventa necessario continuare ad educarli alla creatività’ del corpo. Le persone disabili* vivono la loro spontaneità’, il loro esseri puri e senza infrastrutture, in un corpo che spesso e’ chiuso da stereotipie, ricche comunque di significato.
Cosi’ come anche gli adulti*, che vivono dentro a finte verità’ che gli hanno fatto perdere il contatto profondo con se’ e lo devono ri-scoprire. Gruppi di persone diverse, con cui lavoro ormai da anni, che mi hanno insegnato come, nella diversità’ dell’altro, si possa crescere senza pregiudizi ed interpretazioni, ma solo ascoltando le parole del corpo. Parole vere, perche’ il corpo non mente mai. Finche’ in noi c’e’ respiro, c’e’ danza: nel bambino cosi’ come nell’adulto, nella persona disabile, nell’embrione* che sta crescendo, nell’anziano*. Ritornare ad ascoltarsi per riuscire ad ascoltare e vivere il momento presente nel qui ed ora.