Ricevo una telefonata da parte di un amico/collega, anche lui operatore Shiatsu di una cittadina non lontana, in cui mi chiede se mi fosse possibile una consulenza Feng Shui per una signora che stava ricevendo un ciclo di trattamenti presso il suo studio: secondo lui c’era la concreta possibilità di qualcosa di anomalo anche nell’abitazione della signora in questione.
Quando ricevo la telefona, M. si presenta timida e parla un po’ confusa, alcune lettere sembrano scivolare via dalle parole che pronuncia. Mi ripete quanto avevo già saputo su di lei e ci accordiamo per un sopralluogo a casa sua.
E’ un mattina d’autunno e raggiungo il posto concordato.
La casa si trova fuori dal centro cittadino, la sponda del fiume a breve distanza sul fronte, e campagna sul retro. La casa è accostata su di un lato ad un’altra abitazione analoga ed appare datata ma tenuta in piedi con un po’ di cura. M. ha sentito avvicinare l’auto ed è sulla soglia d’ingresso ad attendermi. Ci salutiamo, mi fa accomodare e mi offre una tisana. Con la tazza fumante in mano, M. mi racconta che si fa seguire da tempo, ma che il risultato dei trattamenti sembrava essere arrivato ad una sorta di punto di stallo: sembrava infatti che ci fosse necessità di lavorare su qualcosa di ambientale legato alla sua quotidianità, da cui il suggerimento dell’operatore che la segue, e la mia prima indagine alla sua abitazione.
La casa è disposta su due piani, l’ingresso, rivolto a Sud, si apre direttamente sulla zona giorno. A fianco della porta si trovano due finestre aperte che illuminano fiocamente la stanza. Altre due finestre sulla parete opposta. L’intero piano terra è un unico locale con soggiorno e ingresso su di un lato ed angolo cottura sull’altro. Un tavolo da pranzo con alcune sedie e le pareti attrezzate della cucina sono gli unici mobili presenti. Una doppia rampa di scale a metà della parete a Est conduce alla zona notte del piano di sopra, due stanze da letto (una per il figlio piccolo) ed un bagno, stando a quanto mi racconta A.
Il primo impatto lo dà il buio: le finestre sono socchiuse e la luce pallida della mattinata non illumina a sufficienza i locali. Ciò nonostante appare chiaro l’accumularsi ovunque di vestiti, giornali, giocattoli del bambino, il tutto accatastato in modo all’apparenza confuso.
Il piano di sopra resta sullo stesso tema: letti da rifare, cumuli di vestiti e giocattoli, pareti spoglie.
L’analisi Feng Shui è molto più approfondita e ricca di spunti e dettagli, ma in questa sede non mi dilungherò.
Prendo sempre alcuni appunti in sede di sopralluogo, scatto alcune foto, magari chiedo chiarimenti: da questo sopralluogo stilerò una relazione di partenza su cui poggiare il vero e proprio progetto di sistemazione.
La proprietà non si esaurisce con la casa.
Il retro dà su quel che sembra un capannone ristrutturato, o un ampio magazzino di recente costruzione. Vi si accede dal cortile attraverso un cancello pedonale. Un porticato con colonnine accompagna l’ingresso a quello he si rivela essere un’ampia sala con pavimento in legno per attività di gruppo di qualche tipo. Si direbbe una sala per attività fisiche tipo yoga, stretching, meditazioni o analoghe.
Alcune statue, immagini alle pareti, colori tenui. M. mi racconta che vive con suo figlio, ma il papà è un uomo sposato ed ha un’altra famiglia, che ha voluto lui costruire quel secondo edificio per svolgere le sue attività dopo il lavoro. Lei si sente ingabbiata tra una storia che non le dà tutto quel che lei vorrebbe e l’impossibilità di cambiare. Un figlio che sente la mancanza del padre nella quotidianità, vuoto che non verrà mai colmato perché il padre ha un’altra famiglia. Lei si sente incapace di “mettere ordine” alla sua vita e si trascina di giorno in giorno.
Quando i problemi ci sembrano insormontabili, o si sommano tante piccole cose da formare un cumulo smisurato, è frequente sentirsi schiacciati ed impotenti. Molto spesso è impossibile risolvere tutto con un colpo di spugna, o per lo meno non vediamo alcuna possibilità di riuscirci.
Non è possibile sapere a priori se ce la si farà o meno, ma di sicuro si può provare a fare qualcosa, a cominciare da ciò che è maggiormente praticabile e sostenibile nell’immediato. Ed iniziare a ridurre il carico.
Sulla base di questo pensiero, suggerisco a M. di prenderci due settimane.
Io redigerò la relazione ed il progetto Feng Shui, a lei suggerisco di mettere ordine in casa, senza stravolgere nulla, ma procedere di cumulo in cumulo e ripristinare uno spazio vivibile, con più luce, percorsi sgombri, visuali più profonde. A partire dai cumuli più piccoli.
Passano 15 giorni e mi ripresento a casa di M. come concordato.
Da fuori non noto cambiamenti, ma le finestre della casa sono tutte aperte, buon segno.
L’interno invece dimostra chiaramente l’impegno che M. ci ha messo. E’ comparso un divano in soggiorno, che forse c’era, ma era fagocitato dai cumuli precedenti. La cucina sembra un’altra, liberata dalle stoviglie usate. Il tavolo da pranzo è apparecchiato per il pranzo con cura e tessuti puliti.
C’è un gradevole profumo nell’aria, scorgo un bastoncino di incenso acceso in un angolo.
Il piano di sopra mostra una scrivania nella camera del figlio che non avevo notato, probabilmente come il divano, i letti ben rifatti, camere arieggiate.
M. mi dice che apre gli occhi la mattina e guardarsi attorno le da serenità, si sveglia più leggera e affronta le giornate una alla volta. Le porgo il progetto e le illustro la situazione ed i suggerimenti che ho elaborato. Ci sono indicazioni per ciascuna stanza, ri-posizionamento dei mobili, colori e tessuti suggeriti, immagini per le pareti. Le spiego che possono anche essere applicati per gradi, man mano che si sentirà pronta, ma insito sul fatto che applicare ciascuno dei suggerimenti contribuirà a darle maggior forza e consapevolezza, e la porterà al miglior risultato possibile a casa sua.
Passati un paio di mesi mi capita di ritrovarla. Sembra un’altra persona: lo sguardo è sereno, le movenze sono più rilassate e misurate, i capelli in ordine, i vestiti anche. Mi accenna cdi aver messo in pratica quasi tutti i consigli del mio progetto e che ora casa sua le sembra veramente molto accogliente, quando entra sospira e si rilassa. Quando si alza la mattina è riposata ed energica, suo figlio va molto meglio a scuola. Ha lasciato il compagno e per ora recupera il tempo smarrito con suo figlio, dedicandogli più tempo. Si è messa in cerca di un altro lavoro che la gratifichi di più.
Non riesce a credere che riordinare la casa avrebbe potuto tanto nella sua vita, e mi ringrazia sentitamente.
La casa è un’espressione di quel che siamo, è il luogo dove ci rifugiamo ed è inconsciamente realizzata come uno specchio della nostra anima e della nostra personalità. Prendersene cura impone di guardarsi dentro e trovare tutto quel che può essere “messo in ordine” per assomigliare un po’ di più a ciò che vogliamo essere davvero.
Si può imparare davvero molto guardando la propria casa con occhio attento.
[l’immagine della casa viene dal web, per motivi di privacy]